Dall’unione della psicologia, che studia gli stati mentali e i suoi processi, e della neurologia, che tratta le patologie del sistema nervoso, nasce la neuropsicologia. Infatti questa disciplina che si specializza nell’individuazione, valutazione e trattamento riabilitativo dei disturbi cognitivi e comportamentali provocati da un danno cerebrale, sia esso innato o acquisito. Uno dei disturbi che tratta questa branca medica è la Afasia, un disturbo del linguaggio che altera la capacità di comprensione e/o di espressione delle parole. Ricorda che per specializzarti in questo ambito, con Esneca puoi studiare il Master in Neuropsicologia Clinica.
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Il Cervello e il Linguaggio
Per poter capire come funziona un’afasia, prima bisogna comprendere le aree del cervello che permettono l’uso del linguaggio. Il cervello, organo principale del sistema nervoso centrale, è diviso in due emisferi: destro e sinistro. Questi emisferi sono a loro volta suddivisi in quattro lobi: Frontale, Parietale, Temporale e Occipitale.
Nella parte destra del nostro cervello risiedono le capacità intuitive, la fantasia e l’irrazionalità. Quest’emisfero è specializzato nell’elaborazione degli stimoli visivi e nella rappresentazione mentale dello spazio e del tempo. L’emisfero sinistro, invece, è l’area del cervello cruciale per quanto riguarda la razionalità e la comprensione del linguaggio.
Nel cervello, ogni area controlla delle funzioni specifiche. Nel caso del linguaggio troviamo due aree principali, che si trovano nell’emisfero sinistro del cervello (tranne nel caso dei mancini in cui gli emisferi sono invertiti) :
- l’area di Broca: incaricata dell’espressione del linguaggio;
- l’area di Wernicke: dedicata alla comprensione del linguaggio tramite interconnessioni associative con l’evocazione della memoria.
Cos’è una Afasia?
Come abbiamo già indicato, l’afasia è la condizione in cui viene a mancare la capacità di comunicarsi. Può interessare sia la capacità di esprimersi che quella di capire il linguaggio, sia esso parlato o scritto. Di solito appare repentinamente dopo un ictus o un trauma cranico, però può anche svilupparsi adagio, combinata ad un tumore cerebrale o ad una patologia neuro-degenerativa. Le alterazioni comprese nel termine di afasia possono riguardare vari aspetti del linguaggio, come la comprensione, la produzione, la ripetizione e la strutturazione.
Che può provocarla?
Qualsiasi disturbo cerebrale è in grado di causare un’afasia a patto che interessi l’emisfero dominante e le strutture deputate all’elaborazione del linguaggio. Alcune delle patologie che si possono collegare all’afasia sono:
- Ictus
- Infarto celebrale
- Emorragie celebrali
- Aterosclerosi
- Tumore
- Malattia di Alzheimer
- Sclerosi multipla
- Trauma cranico
Classificazione delle afasie
Come abbiamo indicato anteriormente, l’afasia può essere di diversi tipi, dipendendo dalla zona danneggiata del cervello. Vediamo ora in dettaglio alcune delle afasie principali.
Afasia Globale
L’afasia globale è un deficit grave della produzione, comprensione ed elaborazione di messaggi linguistici. In altre parole, il paziente non capisce ciò che gli viene detto e non può parlare, leggere o scrivere. Questa afasia è causata da lesioni in più aree del cervello che elaborano il linguaggio, comprese le aree di Wernicke e Broca. Queste aree del cervello, come abbiamo detto, sono particolarmente importanti per comprendere il linguaggio parlato, accedere al vocabolario, usare la grammatica e produrre parole e frasi.
Afasia di Broca
Nel caso dell’afasia di Broca, la zona del cervello danneggiata è appunto l’area di Broca, per cui la persona affetta ha difficoltà ad esprimersi, motivo per il quale si definisce come afasia espressiva. La scrittura, la lettura e il linguaggio spontaneo risultano gravemente compromessi, le poche frasi sono spesso prive di senso compiuto e mancanti di articoli, preposizioni ed avverbi. In altre parole il paziente sa cosa dire ma ha difficoltà a farlo oralmente o per iscritto. Gli individui sono capaci di comprendere, per cui sono consapevoli del loro handicap.
Afasia di Wernicke
L’area danneggiata è quella di Wernicke e per questo si definisce anche come afasia recettiva o sensoriale. In questa situazione le persone hanno difficoltà a capire il linguaggio parlato e scritto. Solitamente parlano in modo fluido e a un ritmo naturale, ma le frasi escono come serie di parole confuse e gli individui affetti non ne sono consapevoli, perché parlano in modo fluente ma incomprensibile.
Afasia anomica
Viene definita anche come amnesica, perché i pazienti affetti da tale disturbo hanno difficoltà a trovare i termini esatti con cui esprimersi, anche se riescono a pronunciare quelle stesse parole su imitazione. L’individuo preserva un linguaggio solitamente fluente e spontaneo, così come la comprensione orale e scritta, che può rimanere inalterata. Però il paziente trova difficoltà per usare le parole correttamente, descrivere oggetti, luoghi, ecc.
Afasia di conduzione
Questa afasia è caratterizzata da un grave deficit nella ripetizione. Le persone che la soffrono non riescono a ripetere quello che sentono. Spesso usano le parole sbagliate o combinazioni di parole che non hanno senso.
Sintomi generali dell’afasia
I sintomi generali dell’afasia colpiscono direttamente l’espressione, producendo un disturbo del linguaggio. I pazienti iniziano a non essere in grado di costruire frasi grammaticali, motivo per il quale impiegano frasi brevi per comunicarsi. Inoltre, l’ordine delle parole non segue l’ordine grammaticale, ma si basa sull’importanza dell’argomento. Altri sintomi che possono presentarsi sono:
- Dire frasi che non hanno significato
- Pronunciare parole irriconoscibili e incomprensibili
- Non capire una conversazione tra altre persone
- Interpretare in modo letterale il linguaggio figurato
- Scrivere frasi che non hanno significato